Tutta la vita di Maria è di associazione a Cristo Sacerdote, mediatore, Redentore. «Ha mantenuto fedelmente la sua unione con il Figlio fino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette ritta (cfr. Gv 19,25), soffrendo profondamente con il suo unigenito e associandosi con animo materno al suo sacrificio accettando amorosamente l'immolazione della vittima che lei stessa aveva generato; e, infine, fu data dallo stesso Cristo Gesù morente sulla croce come madre al discepolo con queste parole: "Donna, ecco tuo figlio" (cfr. Gv 19,26-27)» (LG 58; cfr. RMa nn.23-24). La maternità di Maria è dunque associazione a Cristo suo Figlio, il Redentore. «Maria è perfettamente unita a Cristo nella sua spogliazione» (RMa 18). Perciò, «partecipa, in modo subordinato, dell'universalità della mediazione del Redento unico mediatore» (RMa 40).
Questa unione di Maria con Cristo Sacerdote si esprime in diversi aspetti fondamentali:
- accettazione del progetto salvifico del Padre in sintonia con il «sì» di Cristo Sacerdote al Padre (cfr. Eb 10,5 Lc 1,38); - perseveranza in questo «sì» durante tutta la vita fino al sacrificio della croce; - associazione a Cristo Sacerdote e Vittima, Mediatore e Redentore; - intercessione come mediazione materna partecipata dell'unica mediazione di Cristo Sacerdote.
(Dal libro Spiritualità e missione dei presbiteri, ed.Piemme, 1990)